I nuovi trend dello sviluppo economico

Tommaso Cuzzolin, Advisor Industriale, ci racconta la sua partecipazione all’evento Economy of Francesco, voluto proprio da Papa Francesco, che ha permesso a moltissimi giovani di dialogare e relazionarsi con figure internazionali: professori, economisti, attivisti e filosofi, incontri virtuali che hanno promosso uno scambio di idee costante e attivo. 

Sono stati tre giorni carichi di contenuti, arte, cultura e riflessione distribuiti in quattro ore al giorno, online e con un ritmo incalzante di spunti, provocazioni e conclusioni da tutto il mondo. 

In realtà, con il gruppo Veneto, il primo incontro è stato un settimana prima, il 14 novembre, dove noi partecipanti ci siamo riuniti sempre online in quattro tavoli a tema: geopolitica, imprenditorialità, innovazione, beni intangibili. Nel tavolo imprenditoria, al quale ero seduto, abbiamo potuto intervistare Marina Salomon sulla relazione tra etica ed economia.

Donna ed imprenditrice intelligente, determinata e provocatrice che ci ha invitato ad aprirci al cambiamento per integrare i diritti delle persone e dell’ambiente nell’economia:

“Non è certo costruendo muri che si può cambiare il mondo!”

Dal primo giorno il messaggio è stato subito chiaro: urge un cambiamento del sistema economico che oggi più o meno conosciamo. 

Evolvere l’economia verso una visione di medio-lungo termine oltre la cultura dell’usa e getta e dell’indifferenza

Servono politiche governative complici di uno sviluppo economico sostenibile anche con l’abbattimento dei privilegi fiscali di alcuni Paesi del mondo che sottraggono le risorse al presente e al futuro.

Le imprese e gli imprenditori devono superare il solo obiettivo del profitto personale, o meglio reinvestirne una parte nelle aziende e nelle persone che la popolano, una  parte nell’ambiente, per rigenerare il sistema dal quale il profitto si genera. 

Per la prima volta abbiamo sentito parlare del ruolo dell’uomo e della donna come due sessi simbiotici e non competitivi. Ancora si è parlato di lavoro dignitoso cioè di quel lavoro che non sminuisce, ma che ne esalta le competenze. Con il premio Nobel alla pace del 2006, Muhammad Yunus si è parlato di finanza sostenibile, una finanza che investe nei progetti con un impatto positivo sull’ambiente e sulle comunità di persone 

Alla fine il patto stretto con Papa Francesco ci invita ad:

“incidere concretamente nelle vostre città e università, nel lavoro e nel sindacato, nelle imprese e nei movimenti, negli uffici pubblici e privati”.

Ecco che allora con il mio villaggio Management and Gift siamo chiamati a portare il concetto di dono nelle nostra quotidianità, sia privata che lavorativa. A donare senza aspettarsi nulla in cambio, semplicemente perché è una cosa buona di per sé, un gesto intrinsecamente buono. 

Costituiremo così degli incubatori con l’obiettivo di incubare progetti di dono e rendere visibili le pratiche della donazione, anche all’interno delle imprese. 

Traghetteremo il rapporto datore di lavoro-dipendente, basato oggi solo sulla remunerazione del lavoro, verso un modello dove aziende e imprenditori saranno responsabili di promuovere e incoraggiare l’impegno sociale dei propri dipendenti. Saremo occhi permanenti con ricerche e osservatori sulle pratiche di dono adottate a livello governativo e imprenditoriale. 

Il nostro è un impegno formativo e operativo per avviare un processo di sviluppo economico sostenibile, equo ed inclusivo.

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