5.0 Il nuovo scenario per l’industria e la società – la testimonianza di Toshio Horikiri

Il 21 settembre abbiamo avuto l’onore di ospitare Toshio Horikiri, Presidente di Toyota Engineering Corporation ed esperto di innovazione industriale, che ha portato la sua testimonianza inerente un tema da sempre presente tra i valori di Strategia&Controllo: l’uomo al centro.

“​​La tecnologia sostituirà l’uomo o lo potenzierà?”

È con questo quesito che Gianni Dal Pozzo, Amministratore Delegato di Considi Spa – Società Benefit, Socio e Consigliere di Amministrazione di Strategia&Controllo, dà inizio al Salotto dal titolo “5.0 – Il nuovo scenario per l’industria e la società”, tenutosi lo scorso 21 settembre presso il Polo Tecnologico Alto Adriatico A.A. di Pordenone.

“Per primi in Italia abbiamo parlato dell’approccio giapponese legato al concetto di Society 5.0 nel 2018 come alternativa alla visione di industria 4.0 che fino a quel momento conoscevamo – continua Dal Pozzo – ma prima di darvi la risposta a questa domanda, facciamo un passo indietro e parliamo dell’origine di industria 4.0.”

L’origine dell’Industria 4.0

L’Industria 4.0 nasce nel 2012 in Germania, per rivendicare la supremazia manifatturiera tedesca, con la promessa di aumentare la competitività del Paese. Col tempo ad adottare questo approccio sono gli USA, la Cina e, nel 2016, l’Italia con il Piano Calenda.

Nel 2020 il forte impatto della pandemia Covid-19 sulle industrie ci ha permesso di capire due cose:

  • le aziende che hanno investito in tecnologia durante la pandemia ne sono uscite più forti e più velocemente;
  • il concetto di produttività è stato surclassato da quelli di sostenibilità e flessibilità.

È chiaro, quindi, che l’industria 4.0 non è più sufficiente.

Nel dicembre 2021 la Commissione Europea introduce l’Industria 5.0, ispirandosi alla visione human centric giapponese, coscienti del fatto che le aziende sono ancora molto lontane dall’aver raggiunto la trasformazione completa, ma con la consapevolezza che c’è bisogno di una prospettiva differente.

Tutto ruota attorno a tre sostanziali caratteristiche:

1.     People centricity – l’uomo al centro;

2.     Resilienza e quindi flessibilità;

3.     Sostenibilità.

Dall’Industria 4.0 all’Industria e alla Società 5.0

È Toshio Horikiri l’ospite d’eccezione del Salotto, che racconta il salto di paradigma che è avvenuto in Giappone ormai sei anni fa.

Nel 2016, infatti, il mondo conosce la parola Society 5.0 e protagonista di questo cambio di mentalità è l’approccio giapponese human centric. L’attenzione al mondo industriale e alle tecnologie va scemando e il peso della singola persona cresce, tanto da diventare essa stessa la miglior promozione per l’azienda. La pubblica amministrazione e le aziende devono passare dalla mera valutazione dell’investimento alla necessità di cambiare e di innovare per portare utilità alla persona. Così facendo, il benessere della singola persona cresce e si trasferisce alla società, dando vita ad una società migliore (paradigma della Società 5.0).

Realizzare una Society 5.0 significa quindi integrare nel tessuto produttivo e nella società privata le innovazioni della IV Rivoluzione Industriale, nate rapidamente negli ultimi anni, per sostenere la crescita nel medio e lungo termine e per risolvere le questioni sociali emergenti.

Le tecnologie continueranno ad essere presenti nelle nostre vite ma avranno un ruolo diverso e di supporto alle persone: pur sostituendole in determinati ambiti, dovranno servire ad innalzare le capacità dei singoli e a risolvere problemi sociali.

Rispetto all’Industria 4.0, l’Industria 5.0 si basa quindi su valori sociali ed ecologici per un approccio umano-centrico, inclusivo, sostenibile, resiliente e guidato dalla sperimentazione.

Toshio Horikiri fa poi un focus sulle PMI, pari al 99% delle imprese dell’intero Giappone.

“Per natura – dice Horikiri – le PMI sono più veloci ad adattarsi e a sperimentare, sono più dinamiche rispetto alle grandi realtà industriali” e sono quindi la chiave per diffondere la nuova rivoluzione industriale.

La sfida di Toyota

Toyota ha un rapporto di lunga durata con i robot. Non è semplicemente una produttrice di auto, ma si pone degli obiettivi ambiziosi per il futuro riguardanti la Mobility as a Service (Mobility for All), l’open collaboration a livello globale, il redesign organizzativo all’interno dell’azienda e la crescita e l’innovazione attraverso la nascita di nuove collaborazioni.

Le sfide però non finiscono qui: Toyota è anche l’ideatrice della Woven City, la città dove si vedranno concretizzati tutti i temi della Society 5.0 e dove lo scopo è la felicità di tutti gli abitanti. La città è concepita per essere completamente sostenibile e le residenze saranno dotate delle più recenti soluzioni di domotica per assistere la vita quotidiana: utilizzeranno l’intelligenza artificiale basata su sensori per controllare la salute degli occupanti, prendersi cura delle esigenze di base e migliorare la vita quotidiana.

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